Il leggendario viaggio di Max Kowalski by Susie Day

Il leggendario viaggio di Max Kowalski by Susie Day

autore:Susie Day [Day, Susie]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Mondadori
pubblicato: 2020-12-17T12:00:00+00:00


17

Il mattino dopo Max si svegliò con un animo diverso.

Quel giorno avrebbe scalato una montagna, la prima montagna della sua vita. E Michael gli avrebbe mostrato come si fa.

Si infilò un paio di jeans e una maglietta abbastanza pulita. Poi, da un cassetto del vecchio mobile accanto al letto, tirò fuori un pesante pile rosso mattone con cappuccio e zip sul davanti. Era parecchio abbondante per lui e l’etichetta gli pizzicava sul collo, ma non poteva certo permettersi di tagliarla. Comunque teneva caldo e tutti gli altri ne avrebbero indossato uno.

Nel corridoio ebbe un attimo di esitazione.

Le sue sneakers erano distrutte per la pioggia. Accanto c’era la scarpiera con gli scarponi della famiglia Evans.

Max prese le sue scarpe e se le premette contro il petto: erano molli e spugnose sotto le dita. Chiuse gli occhi. Poi andò in cucina e le cacciò in fondo al bidone della spazzatura, ben nascoste sotto gli altri rifiuti, e tirò fuori un paio di scarponi come si deve.

Adesso non era più un semplice ragazzo che stava per fare la sua prima escursione in montagna.

Era un eroe in potenza. Un apprendista cacciatore di draghi. L’eletto.

D’accordo, non era il settimo figlio del settimo figlio, o il rampollo di genitori famosi. Non aveva proprio niente di speciale. Lui era Max Kowalski e agli occhi del mondo appariva piuttosto una mina vagante.

Adesso, però, gli si presentava l’occasione per cambiare le cose. Era riuscito a portare le sue sorelle fin lì, in quel luogo sperduto. Era come se tutto fosse stato premeditato, come se, in un certo senso, Elis Evans gli avesse lasciato apposta le chiavi sul tavolo in previsione della sua fuga.

Stavano per diventare ricchi. E stavolta non per una o due settimane. Non grazie a Jackie Gentile. Ricchi sul serio. E per sempre.

Dopo aver trovato l’oro avrebbe fatto un regalo a Elis Evans.

E avrebbe saldato il debito con Jackie Gentile, più un extra, perché li lasciasse in pace.

Avrebbe comprato una casa nuova e regali di Natale per tutti.

E si sarebbe comprato un altro paio di candide sneakers. E un telefono nuovo, uno costoso. E un localizzatore GPS per il suo papà, in modo da sapere sempre dov’era.

Il furgone bianco del Centro Visite era parcheggiato davanti alla casa dei Bevan e la portiera scorrevole era aperta. Più che un furgone era un pulmino: c’erano un sacco di sedili, per lo più ingombri di giacconi e rotoli di corda azzurra con piccoli passanti di metallo.

Michael spuntò con uno zaino da cui ciondolavano una specie di tascapane e un paio di scarpine di gomma tipo muta da sub.

Senza salutare o chiedergli di suo padre, rivolse a Max un semplice cenno del capo, buttò lo zaino nel pulmino e richiuse la portiera con una spinta decisa. Poi salì dal lato del conducente e mise in moto.

Senza un attimo di esitazione, Max saltò su dal lato del passeggero e richiuse la portiera.

Davanti c’era un unico sedile per due. Senza aspettare che Max si allacciasse la cintura, Michael fece manovra e dopo aver controllato che non ci fossero pecore in mezzo alla strada, partì a tutta birra verso la valle.



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